Le creazioni di Steven Rhodes prendono spunto dal positivismo americano anni ’50 e sono inquietanti.
Se vi è mai capitato di bazzicare tra siti di shopping orientale o di scrollare gli innumerevoli pin di Pinterest, sicuramente avrete visto, almeno una volta, le illustrazioni black humor di un giovane grafico australiano. Il suo nome è Steven Rhodes e vive a Brisbarne, Australia. Dopo aver studiato per un breve periodo architettura del paesaggio, si è dedicato al graphic design, sua grande passione fin da quando era piccolo.
Il fascino del retrò
Steve, come ogni artista in erba, ha dedicato molto del suo tempo a cercare un proprio stile e, da qualche anno a questa parte, sembra aver trovato la sua personale cifra stilistica.
Il designer australiano ha coltivato la sua passione per il mondo vintage e retrò che condivide con la fidanzata Claire. A tal punto che la casa in cui vivono è completamente arredata in stile moderno della metà del secolo.
Rhodes, cresciuto negli anni ’80, come gran parte della generazione di quegli anni, è rimasto legato a quella cultura (i film di Star Wars, i primi Transformers, le tartarughe Ninja) e queste influenze si ritrovano intenzionalmente nei suoi lavori.
Le illustrazioni che crea s’ispirano principalmente alle copertine di libri per bambini degli anni ’80-’90 che lui stesso si diverte a cercare tra mercatini e librerie second-hand. Altre fonti d’ispirazione risultano essere le locandine dei vecchi film di fantascienza e horror, le cover delle VHS, le confezioni dei giocattoli e i fumetti creepy di quei decenni.
Il gusto per il creepy
Oltre al design dal gusto tipicamente retro, Steven Rhodes mantiene inalterate le palette di colori brillanti e recupera, personalizzandoli, i caratteri tipografici di quei decenni. Da notare come i dettagli dei volti dei bambini e delle loro espressioni siano resi minuziosamente.
L’accostamento immagine grafica e copy produce brillanti effetti di ironia, o meglio, black humour. Come personaggi e bambini alle prese con attività grottesche (Let’s Summon Demons), rielaborazioni sarcastiche di modi di dire (Don’t talk to strangers). Ma anche geniali réclame pubblicitarie per giocattoli (My first Vodoo Doll) e copertine di improbabili guide di attività per bambini (Necromancy for beginners, My first zombie apocalypse, My First Ouija Board).
Ogni singola creazione è il risultato di un’attenta riflessione da parte dell’artista a partire da un concetto, da un’espressione verbale ad effetto o da un’idea visiva.
Bozzetti a mano libera, disegni accurati, colorazione su Photoshop, questi, i consueti passaggi che Steven Rhodes segue prima di arrivare all’illustrazione definitiva.
Il giovane artista australiano, oltre alle numerose collaborazioni con siti come RedBubble, TeePublic e Threadheads, ha anche aperto un proprio shop online. Oltre al seguitissimo profilo instagram.
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