Il vignettista cubano Angel Boligán ci costringe a riflettere sul nostro presente con le sue argute vignette e metafore visive.
Delle semplici vignette umoristiche sono in grado di far sorridere e riflettere allo stesso tempo chi le osserva? E questo meccanismo può funzionare anche per i temi più scottanti della società contemporanea? Il cubano Angel Boligán conferma che ciò è ancora possibile.
La tradizione umoristica a Cuba
L’arte della vignetta cubana ha alle spalle una lunga storia e tradizione. Convenzionalmente, una delle prime caricature risale al 1848 col titolo “La vaca de leche y relevo de los ordeñadores”. Una vignetta satirica che faceva riferimento allo storico sfruttamento della popolazione cubana da parte degli spagnoli. Da allora s’inaugura a Cuba una lunga storia di umorismo politico che annovera tra i maggiori centri di creazione la città di San Antonio de los Baños. La cittadina è nota, infatti, come villa del humor (città dell’umorismo) perché ha dato i natali a diversi vignettisti tra cui Renè de la Nuez col suo personaggio di Loquito e lo stesso Angel Boligán.
Gli esordi
Angel Boligán Corbo (10 maggio 1965) cresce a contatto con l’eredità artistica della città e frequenta assiduamente il Museo Internazionale dell’Umorismo, aperto in città nel 1979. In occasione della seconda edizione della Biennale internazionale dell’umorismo (inaugurata nel 1979) partecipa alla realizzazione di un murales a cui fa seguito l’allestimento di una prima mostra. Grazie a quest’esperienza, il giovane Boligán comprende che quello che vuole fare nella vita è disegnare. Gli anni ’80, per il vignettista, sono all’insegna delle prime esperienze artistiche, degli studi alla scuola di Arti Plastiche e degli inizi come caricaturista sui quotidiani locali. Fin dalle prime creazioni sono già presenti temi quali la politica e la critica sociale. Il contesto storico della Cuba di quegli anni, con la politica di Castro e la tensione armata nei confronti degli Stati Uniti, fanno di Boligán un attentissimo osservatore della realtà.
Dal trasferimento in Messico al successo
Nel 1992 il giovane artista si trasferisce a Città del Messico. La causa del trasferimento non è tanto connessa alla crisi che lo stato cubano si trovò a dover fronteggiare, in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, ma motivata da un impiego offertogli dal giornale El Universal, dalla partecipazione ad una mostra in città e dalla presenza di un mercato editoriale più vasto ed appetibile.
Da quel momento in poi, l’arte di Boligán non conosce più limiti. Il vignettista cubano, nel frattempo, collabora con diversi giornali (El Chamuco, Foreign Affairs LatinoAmerica) e vince numerosi premi (tra cui il World Press Cartoon). È attualmente presidente del Latin American Cartoon Club ed è membro dell’associazione Cartooning for Peace.
Le vignette che fanno riflettere
Definitosi da sempre come un artista al servizio del giornalismo, ancora oggi, dopo trent’anni di attività, il vignettista riesce a cogliere con grande arguzia i temi più sentiti della nostra epoca. Ogni vignetta realizzata persegue l’obiettivo di far sorridere l’osservatore ma allo stesso tempo farlo riflettere. «L’umorismo è un’arma che mira al sorriso per toccare la testa» per tradurre il motto dell’artista.
L’umorismo di Boligán fa uso massiccio della metafora, elemento che l’artista prende in prestito dal linguaggio poetico. Tale modalità operativa gli permette di non imporre al lettore un’interpretazione univoca e personale, ma di stimolarlo a riflettere liberamente sui temi da lui suggeriti. Interpretazioni diverse e letture discordanti sono ben accettate da Boligán.
I temi delle vignette sono attuali e vari: si spazia dell’emigrazione ai problemi ecologici ed ambientali; dalla mercificazione della donna agli scontri politici mondiali; dalla corruzione dilagante alla discriminazione razziale ed etnica. Ampio spazio è dedicato, inoltre, alla riflessione degli effetti della tecnologia sull’uomo e sui rapporti interpersonali, alla tendenza eccessiva del consumo di beni e all’impulso sfrenato all’acquisto. Tuttavia emergono anche temi più intimistici e personali come la solitudine, la sofferenza per amore, l’incomprensione reciproca e la precarietà dei legami affettivi.
Uno stile unico
Per l’ideazione delle vignette Angel Boligán parte sempre da eventi spesso suggeriti dalla cronaca quotidiana e dalle notizie riportate dai media. Dopo aver scelto l’argomento, l’artista cubano inizia a ragionare in termini di composizione: le forme e gli elementi necessari a dar vita al suo tema ispiratore.
L’approccio iniziale è con una pagina bianca su cui abbozzare una composizione quanto più possibile semplice ed essenziale. Le figure dei personaggi non sono mai numerose perché non devono affollare inutilmente la vignetta. Ogni elemento raffigurato ha per Boligán una funzione ben precisa: l’intento è di evitare elementi superflui che rischierebbero di distrarre eccessivamente il lettore. Dopo la struttura grafica di base, inizia ad inserire un numero crescente di dettagli pur valorizzando al massimo la linea grafica. Quest’ ultima può talvolta ispessirsi e fungere da texture in alcuni punti del disegno.
Il colore, invece, è l’ultimo elemento ad essere inserito nella creazione. L’elemento cromatico deve aggiungere incisività al messaggio, ragion per cui viene sapientemente dosato dall’illustratore. Lo stile grafico risulta ben riconoscibile anche nel trattamento stilistico a cui sono sottoposte le figure: distorsione delle proporzioni, corpi oblunghi e teste piccole su corpi esageratamente grandi.
Gli strumenti impiegati sono quelli tradizionali dell’inchiostro, della matita, dell’acquerello ma non disdegna l’uso di Photoshop per la coloritura delle vignette. Ultimo elemento distintivo dell’arte di Boligán è l’assenza di testo, i cosiddetti speech balloon nelle vignette. Si tratta di una scelta consapevole poiché le immagini rappresentate sono più immediate e comprensibili di qualsiasi testo. In questo modo le vignette possono raggiungere un pubblico quanto più possibile ampio senza necessitare di traduzione.
Le vignette di Boligán riscuotono sempre grande successo sui social (l’artista è molto attivo su Twitter e Instagram). Lo strumento della vignetta riesce ancora a comunicare, fare satira, critica sociale e politica e, nel caso di Boligan, a spronare le masse alla riflessione e ad una maggiore consapevolezza sui temi della contemporaneità.
Hai letto: Acquerelli per pensare
Le immagini che compaiono in questo articolo sono di proprietà di Angel Boligán.