L’innovazione passa per gli “smart wall”: opere di street digital art per ripensare gli spazi urbani e creare nuove occasioni di aggregazione.
Un muro, da sempre simbolo di separazione e di confine, può diventare strumento di connessione tra le persone e inizio della rinascita di una periferia? Quando l’arte urbana incontra il digitale e riesce a rendere quel muro una finestra sul mondo tutto questo diventa possibile. Una rivoluzione che mescola Internet of Things, amore per l’arte e sensibilità civica creando spazi di città sempre più interconnessi, dove bellezza artistica e potenza tecnologica si sposano per dar vita a mosaici interattivi e spazi più inclusivi. Tutto ciò senza mai perdere di vista l’ambiente: attraverso l’utilizzo di materiali ecosostenibili e biodegradabili.
L’obiettivo è quello di incidere positivamente sul tessuto sociale delle città attraverso la riqualificazione delle periferie come forma di economia circolare. Una città può trasformarsi in una smart city se crea comunità, se riesce a colmare il divario di conoscenza esistente tra il cittadino e la tecnologia. Le periferie urbane oggi sono aggregazioni di edifici. Le persone sono come murate, imprigionate. L’obiettivo è trasformare questi non-luoghi, renderli spazi dove chi li abita non solo possa ricevere servizi digitali, ma possa iniziare anche a dialogare con gli altri, a fare rete. I centri storici, in termini urbanistici, sono accerchiati da quantità di cemento che soffocano quanto di bello si può ammirare tra le vie più antiche; un’edilizia selvaggia che accomuna la maggior parte delle città italiane e non solo.
I quartieri considerati dormitorio con questa nuova forma d’arte hanno la possibilità di trovare vita nuova, affidando i muri alla creatività e sviluppando progetti urbanistici in grado di portare un cambiamento profondo nel tessuto sociale. Numerosi sono gli esempi di come la Street Art sia stata utilizzata come strumento per creare comunità e costruire un dialogo tra la città e chi la vive. Soprattutto in un momento storico e sociale dove è forte il bisogno di ritrovarsi e di sentirsi maggiormente vicinə, anche in Italia nascono numerosi progetti di smart wall interattivi dal profondo valore sociale.
Nel 2018 il piazzale della stazione milanese di Porta Genova è stato scelto per posizionare un digital murales al suo ingresso. I dati raccolti dai sensori inseriti nelle tessere del mosaico hanno dimostrato che le persone avevano aumentato il tempo medio trascorso nel piazzale trasformando un luogo di passaggio in un luogo maggiormente vissuto.
Nel mese di settembre è stato inaugurato nella città pugliese di Foggia Elogio alla terra di Capitanata, opera pittorica e di realtà aumentata dell’artista Viola Gesmundo, architetta e illustratrice di origine foggiana che ha portato su parete un’idea pittorica adattandola alle esigenze della realtà aumentata. Il progetto è nato con lo scopo di riqualificare una sede storica dell’Ateneo universitario cittadino.
È il primo murale animato in realtà aumentata della città e rappresenta un omaggio a chi lotta per la legalità e a tutte le donne vittime di violenza. L’artista ha scelto di realizzarlo interamente con la tecnica a pennello utilizzando vernici a basso impatto ambientale. L’opera ha cambiato il volto dello stabile in cui ha sede il DAFNE (Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria dell’Università di Foggia) ispirandosi all’omonima figura della mitologia greca.
Il mito è rappresentato nell’animazione digitale del murale, realizzata in collaborazione con Carlo Rossetti, per visualizzarlo basta inquadrare l’opera con una apposita app gratuita per vedere animarsi la storia raccontata dal punto di vista di Dafne, storia del suo disagio profondo poiché presa per le vesti contro la sua volontà da un pretendente non desiderato: un’immagine che richiama quello che purtroppo vivono quotidianamente troppe donne vittime di uomini che non le rispettano.
Il murale porta i colori della terra di Capitanata: campi di grano, di pomodori e di ulivo che non sono solo simboli del caporalato ma rappresentano le persone che quotidianamente lottano per la legalità in una terra difficile. L’opera è entrata ufficialmente nella galleria del MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata – che conta più di 120 opere di street art animate in realtà aumentata sparse tra Milano, Torino, Palermo e Waterford, città irlandese che dal 2014 ospita un importante festival internazionale di street art.
A pochi giorni dalle appena trascorse festività natalizie un mosaico a base di piastrelle naturali dotato di tecnologia di prossimità, che permette ai cittadini di usufruire di connessione wi-fi gratuita e di accedere a contenuti dedicati alla vita del quartiere, è stato inaugurato nella città di Roma. Installato su un muro di circa cinquanta metri quadrati adiacente alla fermata della Metro B Garbatella The Endless Growth, di Jordi Alessandro Bello Tabi, vincitore del Myllennium Award nella sezione MyCity – Premio speciale Yourban 2030, rappresenta un atto di riqualificazione urbana all’insegna dell’innovazione tecnologica in uno dei quartieri periferici storici della città.
Un’opera d’arte a impatto zero che restituisce ad uno dei quartieri più popolosi di Roma un nuovo spazio di condivisione. Si tratta della prima foto monumentale in bioresina della capitale e porta con sé il messaggio Reduce, Reuse, Recycle per sottolineare, ancora una volta, che sostenibilità ed economia circolare rappresentano il futuro. Un’opera fotografica di resilienza che indaga il dualismo che viviamo quotidianamente tra crescita naturale e crescita industriale. E lo fa mettendo consumismo e produzione industriale faccia a faccia con la natura. È evidente come la street art stia diventando qualcosa di più di una semplice forma di espressione ribelle nei confronti della società e che, se unita al digital, rappresenta uno strumento utile per le città.
The Endless Growth è un’opera d’arte work in progress che mette in comunicazione prima di tutto lə cittadinə con il quartiere in cui vivono restituendo un servizio e lanciando un importante messaggio: siamo tuttə parte di questo processo di sviluppo e di crescita. Grazie alla tecnologia, arte e digitale oggi possono finalmente incontrarsi con lo scopo di recuperare dallo stato di abbandono il cemento che invade gran parte delle nostre periferie; creando cambiamento che influisce positivamente non solo sulle condizioni di vita dellə cittadinə ma che rappresenta un’ opportunità per la creazione di quel futuro più inclusivo e partecipativo tanto auspicato.
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