La fantascienza intergalattica in 5 videogiochi

Eredi della letteratura e del cinema, i videogiochi sanno espandere l’immaginario della fantascienza oltre i confini dell’iperspazio. 

Jacopo Sanna

Il genere fantascientifico è da sempre un ambiente rigoglioso di idee, capace di creare mondi finzionali che appagano le nostre fantasie e spesso dediti ad approfondire temi che rispecchiano la nostra contemporaneità o il prossimo futuro. È un genere così consolidato che ogniqualvolta in una storia si aggiungano elementi fantascientifici riempiamo i pezzi mancanti con conoscenze pregresse nel nostro immaginario. Le astronavi ad esempio sono così iconiche da non aver più bisogno di delucidazioni sul perché violino in qualsiasi modo le leggi fisiche odierne.

Tra i temi cari alla fantascienza, e iconici allo stesso tempo, troviamo infatti quello del viaggio e dei futuri mezzi di trasporto. Che si tratti di navi spaziali o il teletrasporto, fino anche alle macchine del tempo, sono soggetti sottoposti sempre a nuove visioni e interpretazioni. Se il teletrasporto in Star Trek poneva domande ontologiche sulla conservazione dell’integrità della persona nel passaggio da un luogo a un’ altro, in Timeline di Michael Crichton il viaggio nel tempo fa emergere problemi di trascrittura (basandosi su tecnologia quantistica) e quindi danni fisici nell’utilizzo di tali tecnologie. 

I videogiochi forse possono anch’essi aggiungere qualcosa al dibattito e allargarlo ulteriormente.  Per quanto sia un’arte relativamente giovane si è legata fin da subito alla finzione e ai mondi immaginari e spesso specificatamente alla fantascienza. Del resto il movimento e il viaggio sono, per la stragrande maggioranza dei videogiochi, un elemento chiave del gameplay.

Si proverà dunque a delineare una mappa  dei principali titoli videoludici di fantascienza che, in maniera più giocosa o più approfondita, hanno dato il loro contributo ad ingrandire o confermare questo bellissimo genere.

videogiochi fantascienza


Doom 3 (2004)
Dopo 11 anni dall’uscita del primo capitolo, la Id Software ritorna alla sua serie originaria con una rivisitazione completa, introducendo dialoghi, cinematiche ma soprattutto un vero e proprio universo narrativo. Doom 3 è ambientato nel 2145 su un’installazione di ricerca su Marte della UAC, una corporazione libera di condurre esperimenti al di sopra di ogni legge o valore etico. È proprio un esperimento sul teletrasporto che porterà ad un incidente inquietante: l’apertura di un portale per l’inferno e l’inevitabile invasione di chi vi abita. Il videogiocatore è chiamato a scacciare orde di demoni nei corridoi claustrofobici e bui della base, nelle note e nei rumori di un design dell’audio incredibile ancora oggi e un motore grafico che mostra ancora il suo stile. Un classico degli sparatutto in prima persona da recuperare.


Into the Breach (2018)
In infinite linee temporali diverse l’umanità è sull’orlo dell’estinzione a causa di un inarrestabile invasione di alieni insettoidi comunemente chiamati Vek, ma per fortuna, da un futuro in cui la macchina del tempo esiste, arrivano in soccorso dei viaggiatori temporali alla guida di enormi mecha, pronti a salvare tutto il multiverso. Sono queste le basi narrative che la Subset Games di Justin Ma e Matthew Davis delineano in un strategico a turni solido, dalle regole semplici, che nasconde intricate mosse tattiche e strategiche. I robottoni e i Vek si spostano e attaccano su una griglia 8×8, che di missione in missione cambia in maniera procedurale, dando così ancora più imprevedibilità e sfida,  rendendo inoltre più difficile mantenere l’integrità delle città umane poste sulle caselle di questa scacchiera terrestre.

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Mass Effect (2007)
Primo capitolo di una trilogia di assoluto successo, Mass Effect di Bioware è un gioco di ruolo in terza persona fondato su un universo nuovo che sì ha rimandi forti dai classici della fantascienza, ma si staglia nel panorama per unicità e carisma. L’umanità ha scoperto da tempo il viaggio iperspaziale e nei panni del comandante Shepard si esplorano sistemi stellari sconosciuti o già colonizzati, alla guida di una nave e del suo equipaggio umano e alieno, studiando le culture complesse di questa galassia. Gli umani infatti non dominano la Via Lattea, ma vivono in una realtà xenodiversificata che nel procedere della storia (tra una quest e l’altra) farà emergere i sui difetti, le sue contraddizioni come l’omofobia, il razzismo, la corruzione e lo specismo. 


Homeworld 1+2 (1999-2003)
E se il viaggio iperspaziale fosse invece uno strumento tra i tanti in una corsa agli armamenti di una guerra su scala galattica? Per gli amanti degli strategici in tempo reale a là Age of Empire, Relic Entertainment innova il genere trasformando il piano di gioco da 2 dimensioni a 3 dimensioni spaziali. Le battaglie non si svolgono sulla nuda terra ma con navi da guerra e caccia nello spazio, tra nebulose, rottami e asteroidi da recuperare come risorse da reinvestire per soverchiare l’avversario. Anche questo un videogioco con una storia originale sull’esodo dei Kushan dal loro pianeta, in cerca di una nuova casa scontrandosi con pirati, mercenari e flotte aliene. Si segnala l’uscita di una versione remastered della serie nel 2015.


Outer Wilds (2019)
Uno dei titoli più interessanti dello scorso decennio è di sicuro l’opera di Mobius Digital, trattato in un recente  articolo, dove il viaggio viene raccontato con una visione romantica e pionieristica. Alla guida di un’astronave si esplora un sistema solare ricco di segreti, con ruderi di antichissime civiltà, pianeti inospitali e fenomeni inspiegabili, all’insegna di un immaginario che unisce l’amore per lo spazio e la compagnia di un falò da campeggio in una pineta: un cocktail spaziale!

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In copertina: Candy joystick | Alberto Caresio